Budrio: Monumento all'Ocarina Budrio (BO) 2017

Un monumento...!
Aiuto che progetto ambizioso, impegnativo... grande!

IL monumento... all'Ocarina ...!
Un nome forse buffo per chi non è di Budrio, ma tanto chiaro per noi che conviviamo da quasi 200 anni con questo strumento e lo celebriamo in un Festival biennale.

I primi semi di quest'idea sono nati durante una telefonata (che risale forse al 2014) con Fabio Galliani, il principale solista di Ocarina che Budrio vanti. Con Fabio - accarezzando questa idea - facemmo una passeggiata in bicicletta per il paese in cerca della collocazione ideale per un Monumento all'Ocarina, e dopo aver preso in considerazione diversi angoli di Budrio capitammo nel giardinetto del torrione di sud est.
Fu subito evidente! Con la sua aiuola centrale allungata quasi a forma di Ocarina, con l'antico torrione pronto a fare da sfondo al lavoro dei bambini... questo delizioso piccolo giardino pieno di ortensie era proprio perfetto.

E così è stato.

È partita la macchina, stavolta davvero molto complessa, di questo lavoro meraviglioso.
Suddivisa in due anni scolastici la realizzazione delle 5500 tessere ha visto coinvolti 240 bambini.

Abbiamo come sempre lavorato l'argilla, creato i tasselli rettangolari per i campi e le bordure, più le migliaia di tasselli a forma di foglie irregolari che incastonati nel mosaico finale mi avrebbero permesso di dare sensazioni di movimento diverse ai due disegni est e ovest.
Poi i bambini hanno dipinto a uno a uno i pezzi, intanto divenuti terrecotte, ed infine il montaggio: 6 giorni pieni di cantiere, chiusa sotto un gazebo in un improvvisato blindato assetto anti-curiosi con i tre "posatori santi" (Vito, Vincenzo e Giovanni) che con inusitata pazienza mi hanno seguita nella creazione di due disegni che avevo per intero in mente solo io e di cui non esisteva malacopia o canovaccio.

Ed eccolo qui il Monumento all'Ocarina: una distesa di campi con un cielo tutto orizzontale a salutare il sole per la faccia rivolta a est, ed esplosioni di stelle infuocate per quella ad occidente. Fori per sbirciare, fotografare, infilare le mani; un basamento pieno di firme dei bimbi e utilizzabile come piedistallo, seduta chaise longue; e tanto colore così lucido e vetroso che non si riesce a non toccarlo, come solo la maiolica regala...

Ma un monumento tridimensionale non è lavoro solo da bambini... ed è così che molti genitori hanno messo gratuitamente a disposizione le loro competenze per una serie di indispensabili lavori, collaterali a quello artistico dei bimbi, ma fondamentali per la buona riuscita dell'opera: Anna Bovoli - architetto - ha seguito la progettazione, i lavori e i rapporti con la Soprintendenza, Ferruccio Bonaga - ingegnere - ha fatto i calcoli per la sicurezza, Luca Nanni e Fabio Menaglio - edili - hanno preparato le fondamenta e il basamento arrotondato dell'Ocarina in cemento armato che poi abbiamo rivestito con le formelle fatte dai bimbi. E poi ancora c'è stato chi ha offerto la sua competenza per la consulenza sull'illuminazione - Gabriele Brunelli -, chi ha offerto i faretti - il Gruppo Comet - chi gratuitamente ha fatto gli scavi per le luci - Rocco Lasala -, un elettricista - Rocco Torluccio - che da volontario le ha installate.

Insomma la chiamo "una cordata di cittadini", a contorno del lavoro dei bimbi e del mio.

E non è strano tutto questo volontariato, non siamo un paese speciale...

È semplicemente successa una cosa bellissima: la continuità di 10 anni di questo lavoro coi bimbi ha fatto sì che tutti "c'entriamo". Ciascuno ha - se non un figlio - un fratello, una nipote, un cugino, un'amica, un vicino di casa, una conoscente... che ha fatto parte di uno dei progetti, quindi tutti siamo diventati parte in causa e tutti "ci teniamo" a questa bellezza condivisa che occhieggia dagli angoli del paese ed è proprio Nostra.

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